MANUELA GALASSO: WOMAN IN ROCK!

Manuela Galasso: grandi occhi, un sorriso che rivela una bontà sincera e molta umiltà. Un vero angelo, ma datele una chitarra e farà crollare altre cento volte le mura di Gerico! Un suono potente, deciso, rock allo stato puro! Rock e melodica, l’abilità e la delicatezza di questa artista si amalgamano in un simposio di note e parole.
Livornese, Manuela si avvicina sin da giovane alla musica, studiando pianoforte e flauto traverso, ma non portando mai a termine gli studi di Conservatorio. Vira le proprie passioni verso la chitarra, che inizia a studiare dal ’95. Dall’hard rock e dall’heavy metal, i generi ai quali si è dedicata inizialmente, Manuela modella la sua musica, contaminandoli con le successive ricerche. Spirito indomito il suo percorso non è stato sempre semplice. Scrive di sé: ”

Inizialmente ero solo una musicista, precisamente una chitarrista rock… poi con il passare degli anni, tra una canzone e l’altra, tra un’esibizione live e l’altra, tra interventi radio e recensioni stampa, tra pedate nei denti e carezze, tra bocconi amari e gioie, ho capito che nella vita non c’era solo la musica e le emozioni legate esclusivamente ad essa.
E piano piano ho scoperto che amo anche molte altre cose…

Amo viaggiare, amo leggere, amo la natura, amo gli animali (molto più dei miei simili umani), amo fare fotografie, amo l’arte, amo i cicli stagionali e le energie legati ad essi, amo il buon cibo, amo i massaggi, amo ogni bella cosa che la vita può offrire.

Inizi non semplici, complicati da un genere che allora aveva una visione molto maschilista e un contesto sociale non abituato e poco incline al rock (Manuela, infatti, è tra le prime a praticarlo nella zona). Non demorde e inizia le prime collaborazioni, a suonare con i primi gruppi.
Tra le sue più longeve collaborazioni i Dark Venus (con i quali nasce nel 2000 la raccolta “Evils Spheres”), le Missteryke (con le quali crea l’album “Tempismi Imperfetti” distribuito nel 2011 dalla VideoRadio) e i ManoMessi (la cui voce, Massimiliano Rossi, è presente nell’ep “Frammento Docile” e nel singolo “Regina del Niente” distribuito nel 2013 dalla Protosound)
Manuela è espressione di libertà: la sua persona, la sua visione del mondo. Possiamo vivere in un periodo controverso, difficile, scoraggiante, ma lei riesce a vedere nelle distopie quotidiane sempre un barlume di speranza. Cerca di rintracciare nei posti visita il bello della semplicità, della quiete; tutte quelle energie che le danno la grinta di andare avanti, nonostante le delusioni. ”Capa tosta” come si è soliti dire, o forse sarebbe più corretto definirla determinata, Manuela decide di fare da sé: si autoproduce, si promuove, mette tutta la sua forza nella realizzazione dei suoi progetti.
Produce, infatti, i suoi brani, componendone le basi e i testi. Un amore verso la musica spassionato. Un donna dalle mie risorse, dai mille interessi. Una woman in rock, una vera professionista. È veramente una donna da invidiare e ammirare. Di seguito alcune domande per conoscerla meglio:

1. Manuela, leggendo la tua biografia ho notato che tra i tuoi interessi c’è la lettura. Che generi sei solita leggere?

Amo leggere e di conseguenza leggo un pò di tutto (esclusi i romanzi rosa). Posso andare dai grandi classici alle moderne biografie, dalle poesie ai romanzi fantastici. La lettura è una cosa fantastica, mi permette di vivere mille mondi, di entrare in contatto con teste di persone anche di altri tempi; la lettura consente di ampliare tantissimo mente e orizzonti. Le pagine di vari libri sono stati per me rifugi sicuri in momenti neri, in cui ho trovato eroi ed “amici”, che mi hanno fatto sentire meno sola nell’intimità delle parole che li descrivevano.


2. Influiscono in qualche modo sui tuoi testi?

Sicuramente a livello inconscio penso che qualche influenza l’ho subita, anche se consciamente non me ne rendo conto. Invece direi che i miei testi sono solo frutto di sensazioni ed emozioni sentite sulla mia pelle.


3. I viaggi. Dalle foto ho notato che prediligi ambienti naturali. Come mai?

Amo la natura, mi sento parte di essa e sento le sue influenza su si me. Ammiro tantissimo le opere dell’uomo e l’arte, ma quando viaggio rimango più esterefatta e meravigliata dai vari paesaggi naturali che ci contengono, magari plasmati da diversi fattori (tra cui talvolta anche l’azione umana). Riesco sempre a vedere con occhi nuovi e l’entusiasmo di una bambina posti naturali anche ben conosciuti, e questa sensazione mi regala un benessere indescrivibile, mi fa sentire viva e pulsante.


4. Come si crea, secondo te, un testo?

Per me non c’è una regola. Sicuramente bisogna prima sentire realmente, “visceralmente” cosa si vuole esprimere o descrivere nel testo. Non è affatto facile dargli poi corpo, scrivere fluentemente cose sensate, farlo poi diventare una canzone o un articolo o qualunque altra cosa. Specialmente in lingua italiana.

5. I tuoi inizi sono stati difficili. Ad oggi pensi che la situazione sia migliorata o è rimasta statica? Ossia, l’ambiente rock ha ampliato la sua visione maschilista o chi, come te, incontra ancora ostacoli e pregiudizi?

Oggi la situazione sembra migliorata a mio avviso per quanto riguarda il sessismo, anche se il rock tende a conservare la sua visione maschilista. Il problema di oggi potrebbe essere un altro, e cioè dopo aver ottenuto i primi risultati verso una simil-parità la superficialità con cui talvolta si pone la donna stessa è spiazzante. Indubbiamente ci sono ancora ostacoli e pregiudizi e la strada da fare è ancora lunga, ma le difficoltà attuali sono di genere leggermente diverso confronto a prima.


6. Quali difficoltà  hai dovuto affrontare?

Ho dovuto affrontare molte difficoltà oltre a quelle personali che non miglioravano certo la situazione. In generale un pò mi è sempre mancata la spinta di persone sincere che mi incoraggiassero e  mi sostenessero per le mie qualità e non per i loro secondi fini. Le iniziali difficoltà furono, appunto, che ero una donna in un contesto prettamente maschile e di “periferia”. Inoltre, essendo sempre stato in me estraneo il concetto di farmi mantenere da qualcuno, ho sempre avuto a disposizione poche risorse limitate da investire e di conseguenza mezzi inadeguati per potermi esprimere e sviluppare me stessa  al meglio. Un’altra difficoltà, divenuta in seguito un mio punto di forza, fu la solitudine: anche se circondata da mille persone non sono mai stata capita a pieno e purtroppo non ho mai trovato gente sulla mia solita lunghezza d’onda. Inoltre, l’ignoranza galoppante e onnipresente da cui ero circondata, a volte era invalidante. A proposito di difficoltà solo adesso realizzo che anche l’invidia di chi avrebbe voluto un quarto delle mia tempra e non riuscendoci mi ostacolava e basta fu un problema di cui non mi ero neanche accorta, ma di cui subivo le conseguenze, senza rendermene proprio conto (adesso per so collocare bene determinati atteggiamenti). Oddio, potrei continuare fino a settimana prossima ad elencarti difficoltà… il mio percorso non è stato certo tra i più rosei.


7. A chi, come te, intende proseguire una strada indipende, che consigli daresti?

Innanzitutto prima di partire bisogna essere consapevoli che le strade indipendenti e fuori dal coro, in ogni ambito, sono percorsi molto difficili che mettono faccia a faccia con noi stessi, con le proprie paure, insicurezze e limiti, che mettono a volte in contrasto col mondo per cui bisogna avere le spalle larghe e una bella forza morale. Detto questo, dopo aver creato forti basi e motivazioni da cui partire, consiglio di armarsi di pazienza e tenacia, di non smettere mai di credere in se stessi e nei propri progetti, anche e soprattutto nei momenti bui e difficoltosi, di lottare sempre! Direi di non farsi influenzare dai giudizi altrui, ne troppo positivi ne troppo negativi, di essere sempre umili perchè da tutti c’è sempre qualcosa da imparare. Consiglierei di rimanere coerenti a se stessi e ai propri valori, senza snaturarsi per qualche proposta di successo. Sono importantissimi obiettività ed equilibrio. E cercare di crearsi sempre degli stimoli, anche se da soli è difficile. Ed infine non abbiate paura di evolvervi!


8. Il panorama musicale odierno è quello che propongono i talent. Opinioni al riguardo?

Non apprezzo i talent… forse un altro modo di scovare usignoli mentre si continua a far girare lo show business, ma la musica secondo me dovrebbe essere anche cultura, non solo puro vuoto intrattenimento.

9. Progetti futuri?

Imminente un periodo di stacco totale, anche fuori dall’Italia. Vorrei approfittare di questo 2017 per rigenerare energie e rimettere in ordine le mille cose accatastate in questi anni, riorganizzando al meglio anche le idee per le mie prossime avventure. Poi chissà… Vorrei proseguire il mio percorso individuale in ambito musicale, ma stavo timidamente pensando anche alla scrittura e valutando  proposte radiofoniche…. ma sono solo idee per adesso, non so neanche se prenderanno forma. Non so, vedremo.
Sotto il profilo musicale non trovo parole parole per descriverla. Non resta che ascoltarla!
Per sapere di più su Manuela Galasso: www.manuelagalasso.wordpress.com
Per ascoltare i suoi brani: youtube

-A. CELLETTI.