ESCADARIA SELARON: il Mondo in 250 gradini

Si trattava solamente di ristrutturare un gradino pericolante, eppure finì per farne un capolavoro!

J. Selaròn, Escadaria Selaròn, piastrelle e vernice, 125m, 1990-2013, Rio de Janeiro

Iniziò in questo modo il lento e lungo lavoro della Escadaria Selaròn, la celebre scalinata divenuta uno dei simboli della camaleontica Rio de Janeiro, realizzata dall’artista cileno Jorge Selaròn (1947-2013) e sita tra i quartieri di Lapa e Santa Teresa.

250 gradini che si innalzano per 125 metri decorati con 2000 piastrelle provenienti da ben 60 Paesi di tutto il mondo, oltre ad alcune acquistate e dipinte dall’artista stesso.

Un progetto tanto ambizioso quanto bizzarro e suggestivo, che ha impegnato Soleròn dal 1990 sino al 2013 (anno della sua morte), secondo l’assurda idea per la quale ”questo sogno folle e unico finirà solo il giorno della mia morte”.

Un lavoro estenuante, che ha arrecato difficoltà all’artista sia da un punto di vista economico che fisico a causa dell’esposizione costante al sole, che gli cagionò un tumore alla pelle ma che, tuttavia, non ne frenò l’entusiasmo e il desiderio di vedere realizzata la sua opera.

Un’opera il cui tratto peculiare è rappresentato dalla casualità: nulla è in essa programmato, progettato o studiato a priori.

Essa è frutto di un’idea sorta sistemando uno gradino, probabilmente con qualche piastrella a sua disposizione e poi proseguendo, raccogliendo il materiale dai cantieri o nelle discariche all’inizio, acquistandole in seguito dopo aver venduto i suoi dipinti.

In breve tempo l’impresa di Selaròn divenne celebre e fu pubblicata su diverse riviste. La fama acquisita dall’artista ha avuto risposta nel gesto partecipativo di turisti e appassionati, i quali hanno iniziato ad inviare piastrelle da ogni parte della Terra.

Un gesto partecipativo ma dal forte valore simbolico, che ha trovato il felice accoglimento da parte dell’artista, grato dell’interesse dimostrato e ripagato di quell’estenuante fatica.

Dopo aver viaggiato a lungo in diversi Paesi (sembrerebbe che l’idea di decorare la scalinata gli sia derivi da un precedente, ossia quella di Santa Maria del Monte di Caltagirone), si stabilisce a Rio de Janeiro negli anni Ottanta; a partire dal 1990 si dedica assiduamente alla decorazione della scalinata e da allora la sua vita si fonde con la sua arte, abitando dappresso la stessa. Una fusione tra vita, arte e la città, alla quale si unisce quella del Mondo intero.

J. Selaròn, Escadaria Selaròn, piastrelle e vernice, 215m, 1990-2013, Rio de Janeiro, particolare

In ogni singola piastrella c’è una storia, una cultura, una parte di Mondo che, unendosi ad altre, abbatte distanze e differenze, creando una storia universale, che parla il solo linguaggio dell’arte.

Soleròn ha aggiunto la propria raffigurando una donna africana incinta, emblema primigenio di fertilità e culla della vita, ma che ha anche un significato personale, legato ad un evento della vita dell’artista che non ha mai voluto rivelare.

J. Selaròn, Escadaria Selaròn, piastrelle e vernice, 215m, 1990-2013, Rio de Janeiro, particolare

In tal modo le singole storie assumono significati e interpretazioni che trascendono il dono.

Attraverso le piastrelle il Mondo confluisce a Rio de Janerio. La città, a sua volta, le accoglie e ricambia con un abbraccio che coinvolge tutti.

È il tributo di Soleròn alla sua città.

-A. Celletti

FONTE IMMAGINI: WEB